(ANSA) CINEMA: E’ CRISI PER FICTION E FILM ITALIANI ALL’ESTERO MERCATO PER SOLI 20 MLN DI EURO. DATI DA OSSERVATORIO OIAM
ROMA, 11 MAR – Fiction e film made in Italy sono al palo fuori dei confini nazionali: ”All’estero esportiamo per un mercato di appena 20 milioni di euro, pochissimo se paragonato ai 100 milioni della Francia (27 milioni per la fiction, 29 per l’animazione e 31 per il documentario) e i 600 della Gran Bretagna”. L’ha detto Angelo Zaccone Teodosi di Isicult, parlando dei primi dati elaborati dal neonato Osservatorio Internazionale Roberto Rossellini sull’audiovisivo e multimedialita’ (Oiam), realizzato in partnership dall’istituto per l’Industria culturale e Luiss Business School. Tra i numeri illustrati, anche quelli sui film italiani piu’ visti in Europa nel 2008. Guida la (breve) classifica Gomorra con 3 milioni 141 mila spettatori. Contando tutto il mondo il film di Matteo Garrone e’ uscito in tutto in 36 Paesi, compresi gli Usa ed ha avuto all’estero circa meta’ delle entrate complessive. Seguono, a distanza Caos calmo con un milione e 130 mila spettatori in Europa, e l’uscita nel mondo in 12 Paesi e Il Divo, 808 milioni di spettatori nel vecchio continente e l’uscita in 20 Paesi nel mondo. Invece i film in vetta al botteghino italiano nel 2008, Natale a Rio e Grande Grosso e Verdone, secondo i dati, nel resto d’Europa non hanno avuto praticamente mercato. Passando alle fiction i maggiori successi sono i Ris, comprato in Francia per un adattamento e trasmesso anche in versione originale; Il commissario Montalbano, acquistato da Bbc e trasmesso dal canale digitale Bbc 4 (”dove pero’ e’ risultata tra le fiction europee una di quelle con l’audience piu’ bassa” spiega Teodosi), Medicina Generale, Guerra e Pace e Orgoglio. L’osservatorio promosso dalla Fondazione Roberto Rossellini per l’audiovisivo si propone come ”uno strumento per orientare con i dati dei miglioramenti nella produzione italiana. Una sorta di vedemecum per le aziende, per approcciare in modo piu’ organizzato e strutturato la sfida del mercato internazionale – ha spiegato Francesco Gesualdi, presidente della Fondazione – . Nelle iniziative di promozione cinematografica italiana all’estero si ingrassa sempre, perche’ ci sono grandi cene, si vede che c’e’ tanta gente, ma non si conoscono mai i risultati commerciali concreti. L’auspicio questa volta e’ di mettere intorno a un tavolo gli operatori e convincerli a seguire meccanismi virtuosi che permettano di poter portare di piu’ i nostri prodotti nel mondo” .